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Sharing economy nel real estate: uno strumento di emancipazione della generazione Millennial

L’impatto di un futuro sempre più incerto sul mercato residenziale

I Millennials sono la generazione più colta ed istruita di sempre, come afferma un articolo dell’Economist, ma anche quella che riscontra più ostacoli nel raggiungimento degli obiettivi professionali. L’offerta dei lavoratori con un alto grado di istruzione è maggiore della capacità di assorbimento del mercato, di conseguenza il 39% delle persone sotto i 25 anni sono disoccupate o sottoccupate. Inoltre, come afferma il New York Times, le persone comprese nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni guadagnano meno rispetto a coloro che appartenevano alla stessa fascia in passato. I Millennials sono finanziariamente fragili e questo viene confermato anche dal sondaggio del Washington Post  che afferma che: 

  • il 63% dei Millennial avrebbe difficoltà a coprire una spesa inaspettata di $ 500;
  • solo il 6% ritiene di guadagnare molto di più del necessario per coprire i bisogni di base. Per le donne la cifra è del 3%;
  • Il 44% dedicherebbe $ 5.000 in vincite alla lotteria per pagare bollette e prestiti.

Tuttavia, per quanto i Millennial siano afflitti da un importante tema economico, sono in grado di contrastare il futuro incerto e in continua evoluzione grazie alla loro creatività e alla capacità di pensare fuori dagli schemi. Uno studio in ambito HR ha dimostrato che i Millennials sono portati al lavoro di squadra e alla collaborazione, e che ritengono fondamentale la cooperazione per dar vita ad un lavoro migliore. Tutto ciò ha fatto sì che guidassero la crescita della sharing-economy, che consiste in piattaforme peer-to-peer che forniscono accesso a beni e servizi condivisi (Forrester).

Non solo la concezione del lavoro è cambiata, ma anche quella abitativa. Il concetto di casa è stato modernizzato e ha dato vita alle soluzioni residenziali, quella più sperimentata in Europa è il co-living. In un periodo caratterizzato da un aumento dell’utilizzo del suolo urbano e dalla sharing economy, il co-living fornisce soluzioni moderne e flessibili, in linea con le abitudini di consumo e lo stile di vita delle giovani generazioni. Viene così ottimizzato l’utilizzo di spazi comuni e promossa la coesione sociale tra i residenti.

Cos’è il co-living?

Il co-living è una forma moderna di vita in comune, è basato sull’idea di condivisione degli spazi abitativi ed è stato sviluppato negli ultimi anni in risposta all’aumento del mercato degli affitti avvenuto sia in Europa che in altri Paesi sviluppati. 

Il co-living si è dimostrato la soluzione abitativa ideale per diverse fasce di età, sia per i giovani Millennials alla ricerca di esperienze condivise all’interno di una comunità, che per persone anziane alla ricerca di compagnia. 

Vivere in co-living significa affittare uno spazio privato, come uno studio o una camera da letto, con i suoi servizi, all’interno di una proprietà dove le restanti aree sono condivise con altri inquilini. È una soluzione che crea un ambiente comunitario, consentendo al contempo l’autonomia nelle aree private, e permettendo di ridurre il costo dell’affitto. Infatti, proprio come i coworking offrono ai giovani imprenditori gli strumenti e lo spazio di cui necessitano a una frazione del costo di un ufficio tradizionale, il co-living aiuta a ridurre il costo della vita consentendo l’accesso a un ambiente in cui si possa beneficiare dell’esperienza di condivisione di spazi e stili di vita.

È una nuova interpretazione di una vecchia idea, immaginata da una generazione che valorizza aspetti come l’apertura mentale, la collaborazione, i social network e la sharing economy.

Co-living in Europa ed Italia

Uno studio di JLL ha dimostrato che le principali strutture di co-living sono concentrate nelle grandi capitali dei Paesi più importanti del vecchio continente. A livello europeo, quasi il 40% del mercato è concentrato a Londra ed Amsterdam, mentre il 25% è distribuito tra 24 grandi città. Ciò significa che il potenziale di crescita del settore è enorme non solo per le grandi capitali, ma anche per le città più piccole.

Anche il mercato italiano vede la presenza di player sempre più importanti nel settore. Citiamo ad esempio HOMIZY, la nuova iniziativa del Gruppo Abitare In che a Marzo 2021 ha completato il passaggio al mercato telematico azionario (MTA) nel segmento Star, diventando di fatto l’unica realtà di Piazza Affari attiva nel settore dello sviluppo residenziale (abitareinspa.com). 

Nella proposta Abitare In la famiglia viene messa al centro e la casa diventa un prodotto aspirazionale, questo fenomeno è stato ulteriormente enfatizzato dall’esperienza di lockdown in cui è emersa l’importanza per le famiglie di avere una casa dotata di ambienti dedicati allo studio, al lavoro, ma anche di ampi spazi aperti.

La pandemia non ha solo modificato le necessità abitative degli utenti, ma ha anche accelerato una serie di cambiamenti che erano già in corso e che hanno portato ad un incremento generalizzato dei prezzi di vendita. In questo contesto, nascono progetti come Homizy di Abitare In, in cui “viene lanciata una nuova nuova linea di prodotto dedicata al segmento degli young professional, portando il concetto di sharing economy nel mondo dell’abitare, un mercato basato sulla formula del co-living per giovani lavoratori che potranno convivere attraverso soluzioni abitative smart e di tendenza un appartamento dotato di spazi comuni e ambienti dedicati al lavoro e all’entertainment, con la possibilità di sviluppare relazioni professionali e umane”.

Il valore della trasformazione digitale

L’innovazione tecnologica, come affermato da Marco Grillo, amministratore delegato di Abitare In SPA, diventa un aspetto fondamentale per l’ottimizzazione dei processi interni, la creazione di nuove opportunità in termini di vendita, la gestione del servizio clienti, e la personalizzazione dei prodotti.

Le tecnologie di smart locking diventano un fattore abilitante per aumentare la scalabilità del business dotando l’impresa di strumenti digitali che favoriscono la completa automazione dei processi aziendali. Il digital marketing abilita una ricerca di lead su vasta scala, che vengono poi convertiti a clienti tramite una customer journey “in-app” completamente digitale, e una gestione integrata della contrattualistica, dei pagamenti e della fatturazione. L’accesso allo spazio fisico viene così reso possibile tramite lo smartphone, grazie a tecnologie come quella messe a disposizione da Sofia Locks.

Millennials, sharing economy e digitale

L’innovazione tecnologica e la situazione economica odierna hanno portato a profondi cambiamenti nella società. Non solo la concezione del lavoro è cambiata, ma anche quella abitativa. L’ambiente residenziale è diventato flessibile, sinonimo di condivisione e coesione sociale, gli spazi vengono ottimizzati e la creazione di legami viene esaltata grazie alle strutture di co-living. La sharing economy diventa così uno strumento per accedere ad uno stato di autonomia ed indipendenza per una generazione, quella dei Millennials, che vive tempi incerti rispetto alle generazioni precedenti.

La tecnologia diventa un aspetto fondamentale per accelerare la sharing economy e abbracciare l’innovazione digitale, in quanto permette di migliorare i processi interni e la gestione dei clienti, semplificare la gestione delle diverse sedi, e personalizzare i prodotti sulla base delle esigenze dei consumatori.  Sofia Locks è consapevole di questo e, per questo motivo, offre un servizio esclusivo, che unisce il miglior know-how nell’offerta del comfort con la più avanzata tecnologia in cloud. I manager e i clienti potranno controllare qualsiasi varco in modo sicuro, seguendo i principi del massimo controllo, sicurezza, flessibilità e comfort.

Capire il mercato e agire di conseguenza

Sofia Locks è consapevole del fatto che per comprendere il mercato sia necessario studiare l’intero ambiente che lo circonda, per questo motivo, ha deciso di sviluppare la propria analisi di mercato tramite il progetto PropTech Perspective. Un’azienda innovativa e moderna deve essere in grado di offrire ai propri clienti non solo una visione completa e supporto nelle decisioni strategiche, ma anche le giuste tecnologie all’avanguardia. Lo sviluppo di un sistema di controllo accessi cloud-native, progettato per affrontare il mercato del futuro, deve essere accompagnato dalla comprensione delle strutture, ad esempio il facility management, e dell’impatto della rivoluzione digitale nel mondo real estate.